Periodo:
dal 14 al 23 giugno - dal 12 al 21 dicembre
Segni corrispondenti:
Gemelli, cancro, sagittario
Pro e contro:
I nati del Fico sono artisti, creativi sensibili sempre interessati a ciò che li circonda. Hanno l'innata capacità di distinguersi per la loro percezione delle cose e delle idee, per la loro immaginazione e per l'intuito. Essendo persone fortemente emotive, i Fico sono si dimostrano spesso ipersensibili, e per questo tendono ad indossare una corazza esterna che li protegga.
Descrizione:
Il Fico è un albero considerato dagli antichi Celti grande amico dell’uomo perché il suo frutto può essere conservato a lungo dopo essere stato essiccato sotto i raggi del sole. Per questo motivo viene associato alla costellazione celtica del Grande Cane, il miglior amico dell’uomo.
Le persone appartenenti a questo albero sono molto appassionate ed istintive, sempre pronte ad aiutare il prossimo. Molto indipendenti, gradiscono la compagnia e si affezionano fino alla morte ad una persona. Sempre allegre con quelli che amano, sensibilissimi e vagamente complessati, hanno bisogno di spazio, di calore umano, di libertà e si deprimono quando si trovano in ristrettezze e costrizioni. Possiedono un carattere molto semplice e hanno bisogno di essere legate a qualcuno e di avere un ruolo preciso da svolgere.
Il Fico è un tipo pratico, lucido e la sua intelligenza ha sempre un pizzico di humour.
Per quanto riguarda le amicizie, sono molto socievoli, in quanto intrattenere rapporti umani è per loro una necessità vitale e i rapporti di amicizia sono per loro eterni. Molto buoni i legami con le persone appartenenti al Pino, con le quali possono nutrire un’alta considerazione reciproca e sviluppare una complicità che con il tempo tende ad approfondirsi. Interessanti anche i rapporti con i nativi del Corniolo.
Per quanto riguarda la vita sentimentale, il fico è essenzialmente sensuale, caloroso e stimolante. Molto dolce e sentimentale, pur non essendo un romantico, è un innamorato presente anche sul piano sessuale.
La famiglia è per lui importantissima e lavora con accanimento per apportare ad essa benessere. Buona l’intesa con le persone appartenenti al Pino, con le quali è possibile avere un’unione basata sull’amore e sull’amicizia e con quelle appartenenti al Tiglio, con le quali possono trovare un’ottima intesa pur essendo diversi. Unioni sconsigliate quelle con le persone appartenenti al Frassino e al Pioppo.
Fico (Ficus carica L.)
Questo albero può raggiungere i 10 metri di altezza, ma spesso è più basso e con portamento arbustivo. È originario dell’Asia sud occidentale; il suo areale è molto vasto, anche se introdotto da antichissima data nell’area mediterranea, viene anche coltivato anche in America, Nuova Zelanda e Australia. Appartiene alla famiglia delle Moraceae e a questo genere, sono ascritte oltre mille specie presenti nei due emisferi.
È una pianta resistente alla siccità e agli inverni mediamente rigidi. (-8C°)
Se coltivato, teme i ristagni idrici e preferisce i terreni freschi, profondi e ricchi di sostanza organica. La forma selvatica è una pioniera, cresce sulle rocce, sui vecchi muri e nelle fessure dei marciapiedi. È una pianta poco longeva. È caratterizzata da radici espanse e superficiali, con fusto robusto e un po’ contorto, rivestito da una corteccia sottile, liscia di colore grigio cenere. La chioma è rada, espansa di colore verde chiaro e i rami principali sono pochi, lunghi e tortuosi. Le foglie sono decidue, alterne, picciolate, lunghe circa 20 cm, palmate-lobate con la pagina superiore ruvida e glabra1 di colore verde scuro, quella inferiore biancastra.
Fiorisce in primavera, ed è caratterizzata da fiori unisessuali: quelli maschili sono ridotti ad un solo stame, quelli femminili con un solo ovario. I fiori maschili e femminili compaiono su alberi separati riuniti in un ricettacolo carnoso che poi si sviluppa in un falso frutto carnoso detto sicono o siconio.
1 Prive di peli.
Il Fico domestico produce due tipi di frutti: i fioroni che maturano nella tarda primavera, i fichi veri che maturano a fine estate. La forma del frutto è variabile, da sferica appiattita a piriforme allungata. Il colore può essere verdastro o nero. L’impollinazione viene effettuata da un piccolo eminottero, la Blastophaga, che penetra nel sicono attraverso un’apertura apicale. Le basse temperature e la grandine possono distruggere la produzione. Altri danni sono causati dalla virosi (mosaico), marciume radicale e da alcuni insetti. Nell’antichità si pensava che il fico fosse uno degli alberi preferiti dagli dei, perché sembrava formare frutti senza fiori. Era venerato e sacro ai romani: una leggenda narra che lungo il Tevere vegetava un fico di notevoli dimensioni, al quale fu attribuito il nome di fico ruminale derivato dal fatto che i pastori si riposavano sotto l’ombra della sua chioma, mentre le loro greggi si
abbeveravano nell’acqua del Tevere. Due sono gli episodi che hanno reso sacro il fico.
Il primo episodio risale al giorno in cui il suo tronco impedì di far annegare la cesta che conteneva Romolo e Remo, i quali furono allattati dalla lupa che poco prima aveva mangiato i frutti del fico caduti a terra. L’altro episodio che lo ha reso sacro narra che durante una notte la pianta non fu più trovata nel solito posto lungo il Tevere, ma al centro del foro, ringiovanita e pronta a dare i suoi frutti. Dalla leggenda sembra che il fico abbia avuto un ruolo fondamentale nella storia della nascita di Roma. Non c’è ombra di dubbio che l’impiego principale del fico è quello di essere coltivato come albero da frutto. Infatti, è ritenuto un alimento completo, in quanto ricco di zuccheri, vitamine, proteine e grassi (1 g di polpa fornisce 2,5 calorie); non a caso era la base alimentare degli atleti. Il fico può essere consumato fresco, sotto forma di marmellata o essiccato. In questo ultimo caso il si associa bene ad altri frutti secchi, come noci e mandorle, o con prosciutto e formaggio. Oltre al suo valore nutritivo, il frutto del fico ha anche proprietà medicinali, infatti contribuisce a tonificare la mucosi intestinale. Inoltre, ha anche proprietà dermatologiche ed emollienti. Il lattice che si ottiene quando si spezza un rametto o staccando un frutto immaturo, è dannoso se ingerito, ma è ottimo per foruncoli, dermatite e morsi di cane. Veniva usato come anestetico sulle punture degli insetti (api e vespe) poiché ne impedisce, o comunque ne limita enormemente il gonfiore, lenendone il dolore. Il lattice in passato veniva usato anche come caglio del latte. Le foglie essiccate venivano fumate al posto del tabacco, oppure, se ancora verdi, venivano impiegate per pulire gli utensili.
Il Flos Medicinae Salerni comunemente “Regola sanitaria salernitana”, (Ed. TEN, 1994), è un poemetto in versi leonini, datato intorno al XI-XII secolo e contenente una sintesi di precetti della famosa scuola medica, a proposito del fico recita:
Scrofa, tumor, glandes, ficus cataplasmati cedunt.
Junge papaver ei, confracta Pomosus fortis tenet ossa.2
2 Le scrofole, i tumori e le glandule si guariscono con i cataplasmi di fico. Unito al
papavero salda le ossa fratturate.