Periodo:
23 Settembre
Segni corrispondenti:
Vergine
Pro e contro:
Perseveranza e idee chiare sono due dei principali punti di forza dei nativi dell'Ulivo. Gli Ulivo tendono ad essere persone ipercritiche, a volte incapaci di essere minimamente tolleranti.
Descrizione:
’olivo è un albero nobile e silenzioso, simbolo di pace, forza, purificazione.
Colui che appartiene a quest’albero è sempre alla ricerca di tepore e di sole, se vive in un paese freddo il suo sogno sarà trasferirsi in un luogo caldo. Saggio, pacifico, non violento, detesta complicarsi l’esistenza. Il suo motto è “vivere e lasciar vivere”, in quanto vuole vivere come gli pare ma, in cambio, lascia vivere gli altri come vogliono senza mai interferire troppo pesantemente nelle loro scelte, anche se si tratta del partner o dei figli. È la discrezione fatta persona, al punto che lo si potrebbe ritenere indifferente a tutto.
È sempre sorridente qualunque cosa accada, sia perché si sa controllare, sia perché ritiene inutile agitarsi. Egli è l’essenza stessa della serenità ed è troppo saggio per lasciarsi abbindolare. Amato, apprezzato, stimato e anche rispettato, non fa però nulla al solo scopo di piacere.
È un tipo da prendere così com’è, e vive la sua vita senza alcun complesso.
Molto tollerante, ha un innato senso della giustizia. Dato che è capace di immedesimarsi, può capire tutto; ma difficilmente si entusiasma, perché niente gli sembra abbastanza importante.
Intelligente e riflessivo, gli piace leggere, acculturarsi, istruirsi. Per lo più popolare nel suo ambiente, può anche raggiungere la gloria nelle arti o nella professione in generale. Benefico come l’albero che lo rappresenta, l’Olivo dona pace e felicità a chi gli sta intorno.
Per quanto riguarda la vita sentimentale, l’Olivo è poco geloso in amore e rispetta la libertà del partner, anche se questo può comportare sofferenza. La solitudine non lo spaventa e, soprattutto invecchiando, la ricercherà con piacere. Buona l’intesa con le persone appartenenti all’olmo e al cipresso.
Olivo (Olea europaea L.)
L’albero è un sempreverde alto sino a 10 m, ma raggiunge e supera anche i 15-20 metri. È molto longevo e vive anche oltre 800-900 anni. È una specie lucivaga (che ama la luce) e predilige terreni calcarei.
Specie mellifera (che produce miele), pollinifera mediocre. Il frutto è una drupa1 comunemente chiamata oliva, che in natura è molto amara, così per renderla commestibile è necessario un qualche trattamento: ad esempio la fermentazione naturale, oppure metodi artificiali (lye, brine). Con le sue fronde venivano incoronati i vincitori di Olimpia. L’olivo è una pianta della famiglia delle Oleacee originaria dell’Asia Minore; attualmente è coltivata in tutti i paesi del bacino mediterraneo e anche in America (California).
Simbolo della pace sulla base del passo biblico della Genesi 8, 11 e tutt’ora presente nella liturgia Della Domenica delle Palme, è una pianta sacra anche per altre civiltà.
In Grecia le corone dei vincitori delle gare olimpiche erano fatte con un ramo d’ulivo; nel corso delle feste Pianepsie ad Atene si portavano in processione dei rami o corone d’olivo. Alla pianta venivano attribuiti poteri fecondativi: da ciò la fabbricazione delle statue di Damia ed Auxesia (spiriti connessi alla fertilità della terra) a trezene; a Roma venivano spesso usati rami di olivo nelle cerimonie di purificazione.
Dell’olea europea occorre innanzitutto distinguere due sottospecie: l’olea europaea oleaster conosciuta con il nome volgare di oleastro che rappresenta la pianta selvatica, e l’olea europaea sativa conosciuta con il nome volgare di olivo che rappresenta la pianta coltivata.
Un mito narra che era sorto fra Poseidone (Nettuno) ed Athena (Minerva) un grave dissidio per il predominio sulla terra dell’Attica e per il diritto di precedenza nella costruzione di un tempio a loro dedicato sull’Acropoli di Atene. Ricorsero al giudizio di Giove il quale rispose che il diritto di precedenza sarebbe stato accordato a chi dei due avesse saputo creare qualcosa di utile all’uomo: Nettuno creò il cavallo, Minerva l’ulivo.
Giove si pronunciò a favore di quest’ultimo e così il tempio fu dedicato a Minerva e l’olivo divenne la pianta sacra a Minerva. Anche nella letteratura greca si fa riferimento a questa pianta. Secondo Omero il letto di Ulisse era fatto da un tronco di olivo e questa rivelazione fu la prova per il riconoscimento definitivo da parte di Penelope del marito di ritorno dalla guerra di Troia. Sempre secondo Omero, la clava brandita dal Ciclope era di legno di olivo. Secondo Teocrito di legno di olivo era anche la clava di Ercole.
In tempi più recenti, nel luglio del 1969, quando gli Americani approdarono sulla luna, oltre alla bandiera a stelle e strisce, posarono sul suolo lunare, a compimento di quella missione, una targa d’acciaio ‘a memoria’ con impresso un ramo di olivo in oro a suggello di una conquista avvenuta in pace “a nome dell’intera umanità”; portava la firma dell’allora Presidente statunitense Richard Nixon.
Dunque, per noi, come per gli antichi, l’olivo è simbolo di pace. C’è da chiedersi se nel passato l’olio fosse più usato come alimento che come unguento. L’unzione del corpo non aveva solo uno scopo cosmetico o curativo, ma era anche un vero e proprio rito; serviva per ammorbidire e nutrire la pelle, ma soprattutto per distendere i muscoli.
Si ungevano il corpo gli atleti prima delle gare, i guerrieri prima delle battaglie, i gladiatori, i nuotatori, i lottatori, i ricchi alle terme.
Il migliore, quello di purissima spremitura, cioè quello della varietà Majatica (da Majo perché fiorisce a maggio), era riservato ai profumi, ottenuti immergendovi piccoli sacchetti di lino contenenti le essenze aromatiche.
Come medicinale l’olio è soprattutto lassativo ed emolliente; nella stitichezza è indicato anche per clisteri unito al decotto di malva. È un buon tonico gastro-intestinale se assunto con moderazione, soprattutto da crudo quando conserva la sua digeribilità ha effetto come antinfiammatorio e calmante delle mucose, ma forse si esagerava un po’ quando si assicurava l’effetto contro febbri da pleurite, polmonite e peritonite semplicemente somministrando un cucchiaio di olio seguito, ogni mezzora, da un cucchiaio di buona acqua fresca. Frizioni e massaggi con olio di oliva calmano le dermatosi e le bruciature: nella medicina popolare in molte famiglia si è usato l’olio sbattuto nel vino o
unito al bianco dell’uovo montato per le ustioni. Questo rimedio non era altro che il “Balsamo del samaritano”. Anche il cuoio capelluto trae giovamento dalle applicazioni di questo olio, ma difficilmente qualcuno, al giorno d’oggi, si sognerebbe di usarlo come lozione. Qualcuno, saggiamente, lo usa al mare, per proteggere la pelle dal sole. Basta creare una semplice soluzione con olio d’oliva 100-150 gr, diluito con acqua di mare 20-30 gr e il succo di un limone. Agitare forte per 3-4 minuti ed applicare. La schermatura è eccezionale; i vantaggi e la differenza qualitativa sono notevoli; se poi si considera il confronto economico con le altre creme protettive qualsiasi il confronto non regge. Ai teenagers si può consigliare di tenere un’oliva schiacciata sui foruncoli per eliminarli, e a chi sia entrato un insetto in un orecchio, poche gocce d’olio come rimedio efficace e non traumatico.
L’olivo è una pianta tanto emolliente nei frutti quanto astringente nelle foglie. I loro decotti curavano e curano ancor oggi emorragie, infiammazioni di bocca ed occhi, ascessi e piaghe. L’infusione oltre a essere antipiretica ha azione ipotensiva (favorisce l’abbassamento della pressione arteriosa) perché fa dilatare i vasi sanguigni ed aumenta la diuresi: è indicata nei cuori vecchi e affaticati. Nelle oftalmie (infiammazione degli occhi) si usava la “resina” dell’olivo che, bruciata, emana vapori che hanno il potere di calmare le donne isteriche. Non va dimenticato che le olive sono anche ricche di proteine, sali, carotene e vitamina C, quindi possono essere un alimento veramente completo e dietetico.
1 Frutto con la parte esterna membranosa, la parte media carnosa, e la parte interna che contiene il seme, dura e legnosa, come olive, pesche e sim.